I PIRATI DELLA MALESIA
. - E dove andremo? - La costa del Borneo non è molto lontana. Spicciatevi, decidete. Il capitano esitava. Forse temeva che, deposte le armi, i pirati si
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furiosamente pigiandosi contro le case e contro gli alberi, urtando e rompendo le file delle guardie le quali erano talvolta costrette a mettere le armi in
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uso delle armi. - Avanti, miei tigrotti! - urlò la Tigre della Malesia scavalcando il muricciuolo seguito da Kammamuri, da Aïer-Duk e dagli altri
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fidanzati si slanciarono dietro a lui con le armi in pugno. La vergine della pagoda aveva anch'ella impugnato una scimitarra, pronta a combattere a fianco
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lasciò scivolare fino al ponte. I suoi pirati, che avevano brandite le armi, gli corsero attorno interrogandolo con lo sguardo. - Yanez! - chiamò
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lucenti come avorio, alcuni bughisi, macassaresi e giavanesi. Tutti quegli uomini tenevano gli occhi fissi sul vascello e agitavano furiosamente le armi
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capo, lo salutarono con evviva entusiastici, agitando freneticamente le armi. - Viva l'invincibile Tigre della Malesia! - urlavano. - Viva il nostro
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signore è mio amico - gli disse il rajah additandogli il portoghese. - Metto a disposizione la mia casa, la mia borsa, i miei cavalli e le mie armi
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vecchionell'attiguo corridoio; parevagli sempre di udire delle persone avvicinarsi alla sua stanza, un fragore d'armi risuonare nel palazzo. Più volte, non sapendo
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qualità, di ventagli, di occhiali, di sputacchiere, di sedie di bambù, di code, di lanterne microscopiche o gigantesche, di armi, di amuleti, di vesti
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e il dayaco presentarono le armi. - Quell'uomo è al vostro servizio, milord? - chiese l'indiano indicando Kammamuri. - No - rispose Yanez. - L'ho
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vero strato d'armi di tutte le grandezze e di tutte le forme. - Entrate in quel gabinetto - disse il bengalese. - Che cosa racconterò? - mormorò il
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bell'indiano di alta statura, di provato coraggio, di grande sagacia, antico compagno d'armi del rajah. - Kàllooth - disse il principe. - Di quanti
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ci slanciammo come leoni in mezzo all'orda, scaricando le nostre armi a destra e a sinistra. Sfondare quella muraglia umana, strappare la giovinetta
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colpo terribile! - Taci! - Ancora un rumore? ... - Sì, capitano Yanez - confermarono i pirati impugnando le armi. Si vedevano i rami di un macchione di
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, con la giacca rossa, i calzoni bianchi, il turbante in capo, ma i piedi nudi, stavano schierati dinanzi alla cinta e presentarono le armi alla
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due mortai da grosse bombe, grappini d'arrembaggio, asce, scuri e pesanti parangs, le armi favorite dei dayachi del Borneo. Girate le innumerevoli
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. Venti, quaranta, cento uomini si slanciarono con le armi in pugno sul ponte oscillante dell'Helgoland. La Tigre della Malesia non li attese. Con un